Alitalia, Lupi: governo non ha preclusioni su salita Air France a 50%

Un velivolo Alitalia affiancato ad uno Air France all'aeroporto Charles de Gaulles di Parigi. REUTERS/Charles Platiau

di Giulio Piovaccari e Matthias Blamont MILANO/PARIGI (Reuters) - Il governo italiano non ha intenzione di ostacolare la salita di Air France-Klm al 50% di Alitalia, il vettore italiano in cerca di nuova liquidità di cui la compagnia franco-olandese detiene già il 25%. Lo ha detto il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi a poche ore dalla riunione a Parigi del consiglio di amministrazione di Air France per discutere del futuro della sua partecipazione in Alitalia. "Dal nostro punto di vista non ci sono assolutamente preclusioni. L'unica cosa è che l'Italia non sia solo un posto dove prelevare domanda da spostare su Parigi", ha dichiarato a margine dell'assemblea Ance il ministro Lupi del Pdl, il partito che nel 2008 bloccò l'acquisto di Alitalia da parte di Air France e favorì una cordata di imprenditori italiani. Dopo aver perso 280 milioni di euro nel 2012, Alitalia è alla ricerca di 350 milioni entro la fine dell'anno, e la maggior parte dei soci sembrano intenzionati a uscire dal capitale quando, a fine ottobre, scade il lock up. "Penso che lo sforzo che fece allora il presidente Berlusconi nel salvare Alitalia sia stato assolutamente dovuto e doveroso [...] Se però il nostro capitalismo non è stato in grado di competere a livello europeo e mondiale, che il mercato faccia la sua parte. Penso che non ci debba essere nessun'altra donazione di sangue", aveva detto ieri Renato Brunetta, capo gruppo del Pdl alla Camera. Due fonti sindacali a Parigi hanno detto che il consiglio di amministrazione di Air France-Klm si riunirà alle 18. AF discuterà se mantenere la sua quota partecipando a un aumento di capitale con il rischio di andare contro i sindacati e gli olandesi se incrementa la quota o di inimicarsi gli alleati italiani in Skyteam. TEMA POLITICAMENTE SENSIBILE Da una parte, infatti, Air France-Klm ha da poco annunciato 2.800 esuberi per ridurre i costi e avrebbe difficoltà a far accettare maggiori investimenti in Alitalia. Dall'altra la compagnia franco-olandese ha interesse a proteggere la sua presenza nel quarto mercato europeo. "Mi aspetto che Air-France ribadisca con forza che Alitalia è un asset strategico e che perciò ci sia un passaggio ulteriore di rafforzamento del ruolo che Air France dovrà avere", ha detto Lupi a margine dell'assemblea Ance. "Chiediamo ad Air France che non consideri Alitalia e Fiumicino un'appendice ma un punto strategico per lo sviluppo del trasporto aereo europeo". Air France ha già partecipato quest'anno, per la sua quota, a un prestito da 150 milioni di euro alla compagnia italiana e l'amministratore delegato Alexandre de Juniac lo scorso luglio ha promesso di non procedere a ulteriori esborsi di denaro se non a certe condizioni. Secondo i giornali italiani del weekend i francesi vorrebbero, tra l'altro, non assumersi il debito di Alitalia arrivato a 1 miliardo di euro. "Nelle ultime settimane il management di AF è sembrato più incline ad aumentare la propria quota che a partecipare all'aumento di capitale", ha detto una fonte sindacale chiedendo di restare anonima. Nessun commento, stamattina, dal portavoce di Air France. Una fonte bancaria francese scarta invece l'idea di un aumento della partecipazione, eventualità che sarebbe invisa anche ai dirigenti dell'anima olandese del gruppo. "E' impensabile nel contesto attuale. La sola domanda che si pone per il gruppo, secondo me, è: vogliamo diluirci?", ha spiegato la fonte bancaria. "La priorità di Air France-Klm è realizzare il suo piano di riduzione del debito", ha detto Stephen Furlong, analista alla Davy Research di Dublino. "L'esposizione ad Alitalia è sempre stata carica di sfide e sarebbe sorprendente che Air France accettasse di aumentare la sua quota". Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia