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Fisco, Renzi: su 3% governo lavora, norme in vigore da settembre

Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan all'Ecofin di Bruxelles. REUTERS/Francois Lenoir (Reuters)

ROMA (Reuters) - Il decreto legislativo che rivede le sanzioni tributarie è ancora all'esame del governo ed entrerà in vigore il primo settembre invece del primo giugno, come avverrà per le altre norme sul fisco che saranno varate dal Consiglio dei ministri del 20 febbraio. Lo ha annunciato stasera a Sky Tg24 il premier Matteo Renzi definendo "barzellette" le interpretazioni secondo le quali la norma del decreto che introduceva una soglia di punibilità per tutti i reati tributari al 3% del reddito imponibile fosse pensata a vantaggio di Silvio Berlusconi. Il decreto sulle sanzioni era stato già approvato dal cdm a dicembre. Le polemiche che ne sono seguite, per l'effetto "colpo di spugna" sulla sentenza Berlusconi, hanno spinto il premier a ritirarlo per studiare modifiche e ad annunciarne il rinvio al consiglio dei ministri del 20 febbraio. Oggi il viceministro all'Economia Luigi Casero ha annunciato il rinvio a dopo il 20 febbraio del provvedimento e ha detto che il governo chiederà un prolungamento di sei mesi della delega. "Berlusconi non c'entra niente", ha detto Renzi lamentando che mentre, dopo la pubblicazione della cosiddetta lista Falciani, la Francia e la Germania hanno incassato tutti i soldi contestati agli evasori, "l'Italia ha contestato 740 milioni di potenziale evasione e ha portato a casa 29 milioni". "Siamo l'unico Paese che non riesce a portare a casa i soldi dell'evasione che contesta perché il sistema non funziona. Il problema non è il 3% di Berlusconi". La legge italiana vieta all'Agenzia delle entrate di utilizzare a fini di accertamento la 'lista Falciani', essendo stata rubata. "Dal 1° settembre parte il nuovo sistema e se contesto 740 milioni bisogna portare a casa 740 milioni di euro e non 29", ha detto Renzi. Il primo capitolo "sul fisco come consulente", che riguarda i decreti delegati su la fatturazione elettronica con la eliminazione degli scontrini, il nuovo regime per le partite Iva, i giochi, la possibilità per le imprese straniere di avere un contatto con l'Agenzia delle entrate, sarà varato dal Cdm del 20 febbraio e sarà in vigore dal 1° giugno. La seconda parte di decreti, "sul fisco come giudice", che riguarda l'accertamento della riscossione, l'abuso e la certezza del diritto, "siccome la stiamo studiando bene per evitare la schifezza di cui ho parlato che non ci consente di portare a casa i soldi ... entrerà in vigore il 1° settembre. Ci prendiamo il tempo per non fare pasticci". Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia