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Agricoltori e ministro manifestano al Brennero per difendere "made in Italy"

ROMA (Reuters) - Gli agricoltori e gli allevatori della Coldiretti hanno manifestato questa mattina al Brennero, il valico di confine con l'Austria dove transita buona parte del traffico commerciale con la Germania, per difendere il "made in Italy", sostenuti dalla ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo, che se l'è presa con gli agricoltori tedeschi. La protesta, secondo AutoBrennero - la società che gestisce la A22 - non ha provocato problemi alla circolazione verso l'Italia. I manifestanti - alcune migliaia secondo Coldiretti - non hanno infatti bloccato Tir e camion "sospetti", ma hanno manifestato in un piazzale e lungo le corsie, ha detto un operatore di AutoBrennero. Controlli sono stati invece compiuti da agenti della Guardia di Finanza e della Forestale, ha detto il ministero delle Politiche agricole. Secondo il sindacato, il motivo della protesta è il fatto che circa un terzo dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati col marchio tricolore "contiene materie prime straniere ... all'insaputa dei consumatori e a danno delle aziende agricole", dice un comunicato di Coldiretti. "Crediamo che l'Europa sia un valore, siamo europeisti convinti, ma dobbiamo difendere l'agricoltura italiana, non quella tedesca", ha detto De Girolamo dal Brennero. "Il flusso ininterrotto di prodotti agricoli che ogni giorno dall'estero attraversano le frontiere serve a riempire barattoli, scatole e bottiglie da vendere sul mercato come Made in Italy", ha detto Roberto Moncalvo, da poche settimane nuovo presidente della Confederazione nazionale coltivatori diretti, la più grande associazione del settore, nei decenni passati legata alla Democrazia Cristiana. Secondo Coldiretti, l'Italia importa agrumi freschi pari al 14% della produzione nazionale, oltre a 300.000 quintali di succhi concentrati per confezionare bevande nella Penisola. L'import di latte a lunga conservazione è di oltre un milione mezzo di tonnellate, e anche l'olio di oliva - di cui pure l'Italia è uno dei primo produttori mondiali - è oggetto di importazioni record, per circa mezzo milione di tonnellate, oltre a 5,7 milioni di tonnellate di grano per pane e pasta. Il punto però, ribatte l'associazione di consumatori Adiconsum in una nota, è che in Italia mancano grano e carne a sufficienza: "Impedire l'importazione di alcune materie prime per partito preso produce un aumento dei prezzi che va solo a discapito dei consumatori", dice il presidente Pietro Giordano. "Il problema non è la provenienza, che comunque deve essere indicata in etichetta, per correttezza nei confronti del consumatore, ma che quel prodotto non arrechi danno alla salute e alla sicurezza. È sui controlli che bisogna lavorare". "In Italia non abbiamo un livello sufficiente e per questo siamo costretti a importare dall'estero", ammette la ministro De Girolamo". 2Ma per colmare questo gap è necessario agire a più livelli. Dobbiamo essere in grado di cambiare rotta e per farlo dobbiamo tutelare prima di tutto l'attività agricola e la presenza degli agricoltori sul territorio". Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia