Alitalia, Colaninno: fatti errori, pareggio in 2016 ma serve partner

Il presidente uscente di Alitalia Roberto Colaninno. REUTERS/Remo Casilli

ROMA (Reuters) - Il presidente uscente di Alitalia, Roberto Colaninno, ammette gli errori nella gestione della compagnia dal 2008 ad oggi ma vede il pareggio dei conti nel 2016, a patto che si trovi un partner estero. Per questo punta ancora su Air France, nonostante le reticenze dei francesi a sottoscrivere l'aumento di capitale da 300 milioni, ma ricorda anche l'interesse di Etihad e Aeroflot, compagnia russa con cui è previsto un incontro questa settimana. In una intervista al Sole24Ore, mentre il futuro dell'ex compagnia di bandiera è incerto, Colaninno ammette: "E' ovvio che se oggi aspettiamo l'esito di un aumento di capitale fatto d'urgenza e al rebus sulla partecipazione di Air France, degli errori da parte nostra sono stati fatti". In particolare, il manager mantovano ritiene di aver sottovalutato, con gli altri soci di Cai, i tempi necessari al risanamento della compagnia: "Credevamo che la ristrutturazione avviata con la cessione a Cai avrebbe cambiato il dna di Alitalia in poco tempo, trasformandola in quattro anni in una compagnia snella e redditizia, non è stato così". "Riteniamo che il 2016 sarà l'anno del pareggio dei conti di Alitalia ma è chiaro che senza un partner estero per coprire le rotte a lungo raggio le possibilità di successo a medio-lungo termine sono molto esigue". Sulle condizioni poste dai francesi, spiega: "Air France sta solo cercando di massimizzare le condizioni favorevoli per ridurre la minimo i rischi finanziari...Vogliamo rimanere partner dei francesi ma non sottomessi...comunque tirare la corda non conviene neanche a Air France: l'ultima cosa che desiderano è un'Alitalia che si unisce a un altro partner più grande che gli porta la concorrenza in casa...ricordo l'interesse di Etihad o quello di Aeroflot". In futuro, per Colaninno la compagnia avrà una governance migliore con un cda più snello. Sull'ingresso di Poste spa, il manager precisa che si è trattato di una scelta del governo, che le ha preferite a Ferrovie dello Stato, ma ammette che ci sono "con le Poste opportunità di business da non sottovalutare: la rete dei loro 30.000 sportelli...avere in futuro un alleato che ogni giorno è vicino a milioni di italiani potrebbe rappresentare un bel vantaggio". Infine, chi comanderà in Alitalia? Per Colaninno, dopo l'aumento e l'assegnazione dell'inoptato, chi vorrà potrà acquistare azioni eventualmente rimaste sul mercato, senza che vi sia diritto di prelazione da parte dei soci. "Le azioni potranno essere comprate da chiunque...francesi, cinesi, russi...da chiunque è in grado di capire che razza di affare si trova davanti". Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia