Banda larga, Renzi: è strategica ma governo non fa piani industriali

Il premier Matteo Renzi durante una conferenza stampa. REUTERS/Francois Lenoir

ROMA (Reuters) - Estendere la banda ultralarga sul territorio nazionale è un obbiettivo strategico del governo ma non tocca all'esecutivo fare piani industriali che sono di competenza degli operatori del settore. E' quanto scrive questa mattina il presidente del Consiglio Matteo Renzi, in apparente risposta a un articolo di Repubblica secondo cui "il governo affida ad Enel le chiavi del progetto sulla banda ultralarga. Telecom messa nell'angolo". "La banda ultralarga è obiettivo strategico. Non tocca al governo fare piani industriali. Ma porteremo il futuro presto e ovunque", scrive Renzi sul suo account twitter. A stretto giro, sempre su Twitter, anche il commento del presidente di Cdp (che tramite F2i e Fsi controlla Metroweb) Franco Bassanini: "Giusta la determinazione del governo per promuovere con incentivi gli investimenti privati nelle tlc, cruciali per crescita e lavoro". Il 13 aprile scorso Reuters ha scritto che "Enel potrebbe mettere a disposizione la propria infrastruttura per la banda larga" [ID:nL5N0XA3QG]. Indiscrezioni di stampa avevano anche parlato dell'invio all'Agcom di una proposta per regolamentare l'accesso, le condizioni tecniche ed economiche, alle proprie infrastrutture da parte del gruppo dell'Ad Francesco Starace, ma l'autorità per le tlc il 14 aprile aveva smentito di avere ricevuto tale comunicazione, rilanciata invece oggi da Repubblica. Collaborazioni fra le utility esistono già. Nei giorni scorsi Telecom ha confermato di aver sottoscritto con Fastweb un accordo per mettere a punto le migliori tecnologie per portare la velocità di rete a 100 megabit anche utilizzando la fibra ottica solo fino ai cabinet poi con la propria rete in rame esistente. [ID:nL5N0XW4LU] Fastweb e A2A collaborano di frequente, come ha detto il gruppo che fa capo a Swisscom. Enel e Telecom Italia hanno firmato l'anno scorso un accordo quadro per facilitare il reciproco accesso alle infrastrutture di rete. Esistono poi normative italiane ed europee per facilitare l'uso dei cavidotti esistenti per l'ultrabanda. La legge 133 del 2008 dice che i gruppi telefonici hanno "facoltà di utilizzare per la posa della fibra nei cavidotti, senza oneri, le infrastrutture civili già esistenti di proprietà a qualsiasi titolo pubblica o comunque in titolarità di concessionari pubblici". L'Agcom dettagliò nel 2011 queste norme. Più di recente la Direttiva 61 del 2014 del Parlamento e del Consiglio Ue ha introdotto "misure volte a ridurre i costi dell'installazione di reti ad alta velocità. Si prevede che su richiesta scritta di una impresa che fornisce o è autorizzata a fornire reti pubbliche di comunicazione, ogni operatore di rete (di qualsiasi tipo di rete) abbia l'obbligo di soddisfare tutte le richieste di accesso alla sua infrastruttura [...] per reti di comunicazione elettronica ad alta velocità". Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia