Crisi, Confindustria: Italia "su filo rasoio" anche se recessione è finita

Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. REUTERS/Remo Casilli

ROMA (Reuters) - La recessione è finita ma ancora si cammina "sul filo del rasoio", dice Confindustria che oggi ha rivisto al ribasso le sue stime macroeconomiche. Le previsioni mostrano un peggioramento del Pil 2013 a -1,8% dal precedente -1,6%, mentre il Pil 2014 è visto stabile a 0,7%. Per il 2015, il Centro studi di Confindustria (Csc) vede un Pil all'1,2%. Csc rivede al ribasso la crescita del trimestre in corso, allo 0,2% da 0,3%, e vede quello del primo trimestre 2014 allo 0,3%. Il deficit/Pil 2013 è visto stabile al 3%, quello del 2014 al 2,7% (da 2,6%), quello 2015 al 2,4%. Csc dà il debito/Pil 2013 al 132,6% (da 131,7%), nel 2014 al 133,7% (da 132,3%), vede il rapporto per il 2015 al 132%. Csc ha elaborato anche uno scenario "più pessimistico e non ipotetico", in cui si combinano un sistema Paese fragile e gli effetti del credit crunch, con un Pil 2014 allo 0,4% e un'interruzione della crescita già nel 2015, e il peso del debito pubblico più elevato, al 133,3%. Secondo Confindustria, "il pericolo maggiore è il cedimento della tenuta sociale, con il montare della protesta che si incanali verso rappresentanze che predicano la violazione delle regole e la sovversione delle istituzioni". (Antonella Cinelli) Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia