Beirut, esplosioni ambasciata Iran: 23 morti, al Qaeda rivendica

BEIRUT (Reuters) - Due esplosioni che avevano presumibilmente come obiettivo l'ambasciata iraniana hanno provocato a Beirut 23 morti e 146 feriti, in un attentato rivendicato da un gruppo vicino ad al Qaeda. Fonti locali hanno precisato che nell'esplosione è morto anche Ebrahim Ansari, attaché culturale di Teheran. Funzionari libanesi riferiscono che nelle immagini delle telecamere di sorveglianza si vede un uomo che corre verso l'ambasciata iraniana prima farsi esplodere, provocando la prima delle due esplosioni. Secondo i funzionari la seconda esplosione è stata invece provocata da un'autobomba parcheggiata a due edifici di distanza dall'ambasciata. L'attentato è stato rivendicato dalle brigate 'Abdullah Azzam', gruppo vicino ad al Qaeda che opera in Libano, come si legge nella pagina Twitter di un religioso legato al gruppo. Sul social network si precisa che il gruppo ha minacciato di compiere altri attacchi in Libano se l'Iran non si ritirerà dalla Siria e i detenuti non verranno liberati dalle carceri libanesi. - Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia