Moneyval su Vaticano, rapporto conferma ok, chiede più controlli

Piazza San Pietro in Vaticano. REUTERS/Stefano Rellandini

CITTA' DEL VATICANO (Reuters) - Il Vaticano ha fatto grandi passi nella riforma della sua struttura finanziaria, ma il rischio di riciclaggio resta se non si procede a controlli formali da parte della Autorità di informazione finanziaria (Aif) vaticana sullo Ior e sull'Apsa. E' quanto si legge nelle 30 pagine del Rapporto di Moneyval, il comitato Ue di esperti per la valutazione delle misure contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo, che dovrebbe così dare maggiore forza agli sforzi di Papa Francesco di ripulire le finanze vaticane dopo decenni di scandali. Nella positiva relazione, si nota come l'Aif nel 2013 ha individuato un numero considerevole di transazioni sospette sulle quali investigare. Entro la fine di dicembre dovrebbe raggiungere la cifra di 150 transazioni sotto la lente d'ingrandimento contro le 6 individuate nel 2012, a partire però solo dall'estate di quell'anno. Il Vaticano ha detto che ciò è "normale" e dovuto al fatto che in precedenza c'erano ridotte o nulle procedure per individuare casi sospetti. La cifra si dovrebbe stabilizzare nel 2014, secondo Moneyval "Questa è la prova che il nuovo sistema funziona", ha detto un esperto vaticano. La nuova valutazione giunge 18 mesi dopo il primo rapporto di Moneyval del luglio 2012, che aveva rilevato come il Vaticano non rispettasse 6 dei 16 "punti chiave" sollecitando cambiamenti nelle pratiche e nelle regole finanziarie. "Appare chiaro da questo rapporto che molto lavoro è stato fatto in breve tempo per corrispondere alle richieste tecniche di Moneyval. Si registrano chiarificazioni benvenute e miglioramenti", dice Moneyval. Il rapporto aggiunge che la nuova struttura legale per combattere il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo è stata "incrementata molto", ma ancora necessita di essere verificata in concreto. Secondo Moneyval, tuttavia, l'Aif - guidata dall'avvocato svizzero René Bruelhart - dovrebbe esercitare un maggior controllo sullo Ior con una ispezione formale da effettuare prima possibile che comprenda un'analisi dei rischi, con test su operazioni dei clienti con verifiche antiriciclaggio. In uno dei pochi passaggi critici del Rapporto si definisce "sorprendente" che non sia ancora stata eseguita anche una ispezione formale dell'Apsa, l'amministrazione del patrimonio della Santa Sede, per verificare le nuove misure antiriciclaggio. Come anticipato lunedì scorso da Reuters, il Progress report, approvato il 9 dicembre e reso noto oggi, segue l'adozione del Rapporto del 4 luglio 2012 e fa parte della procedura ordinaria prevista da Moneyval. (Philip Pullella) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia